Prisma, il satellite che vigila sui cambi climatici
PRISMA, acronimo usato per PRecursore IperSpettrale della Missione Applicativa, è il satellite italiano lanciato in orbita il 22 Marzo del 2019 con il preciso scopo di monitorare costantemente le caratteristiche dell’atmosfera e le risorse naturali del nostro pianeta. Fenomeni geologici, qualità dell’aria che respiriamo, livello di inquinamento, sono da 3 anni a questa parte sotto la stretta sorveglianza di PRISMA, una missione dell’Agenzia Spaziale Italiana controllata dal Centro Spaziale del Fucino in Abruzzo.
A quattro anni di distanza dal suo ingresso in orbita, PRISMA continua a funzionare perfettamente, fornendoci informazioni e dati scientifici di vitale importanza per lo sviluppo della stessa tecnologia e della ricerca in genere. E’ dotato di uno strumento iperspettrale potentissimo capace di lavorare su tutte le bande, includendo infrarossi ed onde corte, e grazie a ciò raggiunge un campo visivo molto più ampio rispetto a quello dell’occhio umano, riuscendo inoltre a riconoscere ed analizzare anche la composizione chimica dell’oggetto visualizzato.
Una joint-venture tra Italia e Francia
L’accordo è stato firmato recentemente da ASI (Agenzia Spaziale Italiana) e la francese Thales Alenia Space, ed a breve si partirà con la prima fase di sviluppo del PRISMA G2, il satellite iperspettrale di seconda generazione che lavorerà in affiancamento al primo modello il quale, nel frattempo, continua a vagare da 4 anni in orbita. Lo scopo è quello di tenere sotto costante osservazione i dati relativi alle condizioni dell’atmosfera e quelli che riguardano le risorse naturali che offre il nostro pianeta, un grosso aiuto in chiave di previsione di disastri ambientali e gestione del territorio.
Dallo spazio dunque, sarà possibile ricevere immagini della Terra che saranno non solo molto più nitide e fedeli alla realtà, ma che ci aiuteranno anche ad evitare che possibili disastri ambientali assumano proporzioni gigantesche; proprio così, ad esempio una ipotetica rottura di un oleodotto o gasdotto con relativo sversamento in mare di sostanze tossiche, verrebbe individuata in tempi brevissimi, proprio grazie alle immagini inviate dal satellite iperspettrale, consentendo all’uomo di poter intervenire prima che sia troppo tardi.
Caratteristiche tecniche dei satelliti PRISMA
Il satellite iperspettrale PRISMA, parlando ancora del primo ed unico modello in attività in attesa che venga costruito il PRISMA2, è dotato di un sistema di stabilizzazione a tre assi che permette di avere un assetto molto più stabile rispetto a quelli su cui si è lavorato in precedenza, ossia con una tolleranza massima di appena 7o, e possiede inoltre 2 magnetometri, ben 24 sensori solari, 2 sensori stellari, e 6 giroscopi, fondamentali proprio per garantire il miglior assetto.
In quanto ad attuatori, ovvero attrezzi in grado di intervenire materialmente su un determinato ambiente, PRISMA può contare su 4 ruote di reazione, 3 bobine magnetiche, e 2 propulsori orbitali; tutto questo ben di Dio viene pilotato ovviamente da remoto, più precisamente dal Centro Spaziale del Fucino la cui sede si trova nel bel mezzo della piana del Fucino, in Abruzzo, mentre i dati che riceviamo finiscono direttamente nei computers del Centro di Geodesia Spaziale Giuseppe Colombo di Matera.
Cos’è la tecnologia iperspettrale
Restando nell’ambito della cattura di immagini e dalla loro gestione, la tecnologia iperspettrale rappresenta in pratica il nuovo orizzonte della tecnologia; qualità e risoluzione altissime, scatti realizzati in 3D da diverse angolazioni, raccolta immagini in modalità mosaico che permette di avere dallo spazio una visione più ampia e dettagliata della zona di interesse, una memoria equivalente a quella di circa 50 smartphone, piena di dati inviabili quotidianamente al Centro di Geodesia Spaziale Giuseppe Colombo di Matera.
Tutte funzioni che accrescono qualità e quantità dei dati raccolti, e che garantiscono un continuo monitoraggio del territorio in ogni più piccolo dettaglio; grazie alla Thais Alenia Space Italia, che si occuperà del design del PRISMA G2, ed alla Leonardo, alla quale è stata affidata la responsabilità del nuovo macchinario iperspettrale, a breve potremo dunque contare su un satellite iperspettrale di seconda generazione per controllare più da vicino la salute del nostro pianeta, sarà poi compito dell’uomo dare il suo contributo sulla terra rispettando l’ambiente.