I mercati finanziari ed azionari
Viene definito in diritto commerciale mercato finanziario, quel luogo (non sempre fisicamente esistente ma inteso invece come ‘sede’ o ‘contesto’), dove si svolgono operazioni di contrattazione e scambio di prodotti finanziari a medio o a lungo termine secondo regole ben precise e definite. Esiste ovviamente un organo statale al di sopra di ogni parte e sospetto (almeno così dovrebbe essere) che supervisiona il tutto, ed in Italia si chiama CONSOB ( Commissione Nazionale per le Società e la Borsa), ed è quest’ultima a stabilire norme e modalità sullo svolgimento degli ‘affari’.
Il prodotto finanziario altro non è che strumento finanziario ovvero un particolare tipo di prodotto utile come mezzo di investimento di natura finanziaria, oggetto quindi di scambi e contrattazioni; in alcuni casi esso è rappresentato da azioni, cioè quote di proprietà di una determinata società per azioni, e chi le possiede viene definito azionista (in inglese ‘shareholder’). L’azione in se e per sé è soggetta ad un rating, ovvero ad una scala di valutazioni emesse dalle apposite agenzie di rating, ed il suo prezzo sul mercato oscilla proprio in base a ciò.
Brevi cenni di storia del mercato azionario
Alcuni storici e storiografi sostengono che le società con tanto di azionisti esistevano già ai tempi dell’antica Roma, ma è in effetti nel Medioevo che in Italia presero piede le prime contrattazioni di scambio imprenditoriale, specialmente attraverso la commenda, ovvero quella tipologia di contratto secondo il quale le due parti giungevano ad un accordo in cui una investiva il capitale, e l’altra invece la forza lavoro.
Le cose iniziarono poi ad assumere connotati diversi quando, verso la metà del secolo XIII i banchieri veneziani prima, e quelli di Verona, Pisa, Genova e Firenze poi, iniziarono a commerciare in titoli di Stato, cosa possibile in quanto queste erano delle città Stato indipendenti; emersero così le prime società per azioni e nacquero i primi mercati azionari, tendenza che ha poi preso sempre più piede nel mondo dell’economia moderna fino a condurci ai giorni nostri. Successivamente anche il mondo dei debiti fu inserito sul mercato, e fu così che nacque anche la categoria dei cosiddetti brokers finanziari.
La Borsa Valori
Come suggerisce il termine stesso, la borsa valori è un mercato finanziario in cui gli oggetti di contrattazioni e scambi sono rappresentati esclusivamente da valori, in questo caso valute estere e valori mobiliari. Trattando in ogni caso unicamente beni che sono già esistenti in circolazione, ovvero già emessi antecedentemente, la borsa valori viene classificata come mercato secondario, quindi subordinato a quello primario.
Qualche traccia dell’esistenza di prestiti, operatori di cambio, depositi risale addirittura all’epoca dei babilonesi, ma una vera sede della borsa valori specializzata nello scambio commerciale di titoli fu costruita ad Amsterdam soltanto nel secolo XVII, seguita a ruota da altre sedi ospitate nelle città di Siviglia, Londra, Parigi, ed Anversa, Bruges, Lione e Francoforte. Fu in un secondo momento la Francia a far registrare una intensa attività borsistica e, soprattutto nelle città di Lione e Parigi, nacquero tantissime società pronte a battagliare sul mercato ed a speculare.
Cosa sono le azioni e come avvengono le contrattazioni
Un’azione non è altro che una quota partecipativa nella proprietà di una determinata società per azioni, e chi la possiede (azionista) può negoziarla attenendosi ai regolamenti attualmente in vigore in borsa; può comprarla, venderla, o scambiarla con altre paritetiche. Viene periodicamente pubblicato dalle agenzie di rating un prospetto informativo che descrive minuziosamente quali possano essere i rischi ed i profitti di un dato titolo azionario; sarà poi l’investitore a decidere se e come scambiare i suoi titoli e con che scadenze.
Il valore di un titolo nel mercato azionario è strettamente legato all’andamento produttivo dell’azienda alla quale esso è collegato; conteranno ovviamente il fatturato di quest’ultima, il suo trend, ed i possibili rischi connessi alla regolarità del suo flusso monetario; in base a tali elementi l’azione verrà quotata, e la sua valorizzazione potrà cambiare col tempo, facendo però sempre riferimento allo ‘stato di salute’ dell’azienda alla quale essa è collegata.
Il trading online
Trovandoci a vivere un’era caratterizzata da un incredibile sviluppo tecnologico e dal progresso in tutti i settori, va da se che anche i mercati finanziari hanno dovuto adeguarsi; detto, fatto. Dal 1999 anche i mercati finanziari primari e secondari si sono ‘digitalizzati’, aprendo le porte alle contrattazioni ed alle compravendite online attraverso la rete di internet.
Praticamente, anche chi di borsa e di mercati finanziari non capisce nulla potrebbe essere un potenziale milionario nel giro di qualche semplice click, ma ovviamente non è così facile come alcuni raccontano; esistono delle piattaforme di brokers finanziari online, attraverso le quali si può seguire in real time l’andamento di una determinata azione o titolo di valore, decidendo di vendere la stessa all’apice della sua curva ascendente (se si è minimamente esperti), o di scambiarla con altri titoli che magari si reputano maggiormente redditizi.